Di nuovo minacce: il rettore dell’Università di Verona cede ai fascisti

Di nuovo minacce: il rettore dell’Università di Verona cede ai fascisti

Dopo i fatti di settimana scorsa, quando l’osteria Pizzolo di San Bonifacio – che ospitava la presentazione di #Antifa – fu presa di mira da neofascisti non identificati, fatti ancor più gravi sono protagonisti della cronaca di Verona.

Veniamo a Verona. Il tutto comincia con l’organizzazione di una giornata di studio da parte del dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università degli studi di Verona sul tema «Richiedenti asilo. Orientamento sessuale e identità di genere».

Il convegno viene subito preso di mira dall’estrema destra, che definisce l’Università «ostaggio di potenti lobby lgbt» e la accusa, di fatto, di essere collusa con i trafficanti di esseri umani, per infine decretare: «Immigrazione e terrorismo sono collegati». Una retorica che conosciamo bene:

La scelta del rettore è stata quella di annullare la giornata di studio, definendo i temi oggetto della discussione «eticamente controversi» e cedendo, perciò, alla retorica fascista:

Riportiamo di seguito, infine, il comunicato diffuso da Arci e Arcigay di Verona:

Il circolo Arci/Arcigay Pianeta Milk di Verona ha appreso con sconcerto, nel tardo pomeriggio di oggi, dell’annullamento della Giornata di studio e di formazione “Richiedenti asilo: orientamento sessuale e identità di genere” 

Organizzata dal Dipartimento di Scienze Umane e dal Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Verona, con la partecipazione del Centro di Studi Politici Hannah Arendt e il Centro di ricerca PoliTeSse, in collaborazione con lo Sportello Migranti LGBT e Arcigay Pianeta Milk di Verona, la formazione si sarebbe dovuta svolgere il 25 maggio nella facoltà di giurisprudenza.

Subito dopo la diffusione dell’iniziativa, aperta a studenti, operatori ed operatrici dell’ambito dell’accoglienza e alla cittadinanza tutta, gruppi di estrema destra hanno messo in scena un orribile spettacolo mediatico, rilasciando dichiarazioni gravemente omofobe e razziste, accusando l’università di Verona di essere “stata contaminata, in un colpo solo, dai virus della propaganda filoimmigrazionista e della propaganda gender in un mix culturalmente tossico, che rischia di comprometterne il buon nome” arrivando a minacciare di bloccare l’iniziativa con la forza.

“Evidentemente queste intimidazioni hanno avuto l’esito sperato”, dichiara Laura Pesce Presidente del Circolo Arcigay veronese; la nota del Magnifico Rettore Nicola Sartor che motiva la decisione dichiarando che “l’evento è uscito dall’ambito scientifico per diventare terreno di contrasto e soprattutto di ricerca di visibilità per diversi attivisti di varia estrazione” e che ” l’Università non può prestarsi a strumentalizzazioni da parte di soggetti estranei al mondo scientifico che si scontrano su temi politicamente ed eticamente controversi come quelli delle migrazioni e dell’orientamento sessuale delle persone” appare un goffo tentativo di nascondere dietro alla strumentalizzazione la vera ragione dell’annullamento, e cioè la violenza della propaganda dell’estrema destra che a Verona dilaga, a quanto pare incontenibile.

“L’istituzione accademica che dovrebbe diffondere oltre alla conoscenza i valori universali della democrazia e dell’accoglienza, è stata invece piegata dall’oscurantismo da tempo imperante in questa città, cosa che lascia tutte e tutti  amareggiat* ed indignat*” conclude Pesce.

Laura Pesce
Presidente Pianeta Milk ARCI/Arcigay Verona